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Categoria: Film tratto da libro

Published in: Cinema, Film tratto da libro

Veni Vidi: 50 sfumature di Grigio

Voto: 5.5/6 · Genere: Erotico

Ora, vorrei iniziare dicendo che questo film è brutto e ridicolo, ma dato che lo hanno già fatto tutti, non lo farò. Anzi, dirò che è un gran bel film.

Seattle, Anastasia Steele è una studentessa impacciata che evidentemente non possiede una piastra, vive con la sua amica figa, bionda e disinibita e per mantenersi agli studi lavora in una ferramenta. Dato che la sua amica ha l’influenza, è costretta a recarsi al suo posto ad intervistare Mr. Grey, straricco e fighissimo imprenditore di non ci importa cosa.

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Dieci piccoli indiani

Voto: 7 · Genere: Giallo

Tratto dall’omonimo libro di Aghata Christie, il film beneficia di un meccanismo perfettamente oleato che riesce a catturare l’attenzione in maniera quasi maniacale.

Con un incipit veramente straordinario ci vengono mostrate le personalità dei personaggi senza alcun bisogno di parole, ma ricorrendo solo a piccoli gesti e movimenti del volto. Si tratta di: Emily Brant, un’arcigna signorina già più un là con l’eta; Niki Starloff, un principe un po’ frivolo e fracassone; Vera Claythorne, una giovane e avvenente ragazza; Quincannon, un giudice; i signori Rogers, i domestici della villa che non hanno mai visto il signor Owen; Philip Lombard, un giovane un po’ scapestrato; Armstrong, un dottore col vizio dell’alcool; Blore, un detective privato; Mandrake, un ex-militare.

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Oliver Twist

Oliver twist polanski poster

Tratto dall’omonimo romanzo di Charles Dickens, questo film è una versione relativamente recente della storia, che segue altri 4 film sullo stesso tema. Mi ci è voluto un po’ per elaborare un pensiero su questo film. Questo è dettato dal fatto che il libro non mi ha entusiasmata per la sua trama estremamente artificiosa. Il film forse aiuta in questo, perché per ovvi motivi di tempistiche (ci sarebbero volute 5 ore di film per trattare tutti i fatti narrati nel libro) la storia è semplificata e “potata” di netto di diverse parti, rendendo il tutto piuttosto lineare e scorrevole.

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La ragazza con l’orecchino di perla

Tratto dall’omonimo libro di Tracy Chevalier, a sua volta scritto per dare una storia all’enigmatico volto dipinto dipinto da Vermeer ne “La ragazza col turbante”. Delicato, ricco di silenzi intrisi di emozioni, è una pellicola che davvero merita. L’ambientazione storica è bellissima, e il mio amore per l’arte non può non sciogliersi per la passione trasmessa dal pittore nello spiegare i colori e i giochi di luci e ombre alla giovane Griet. Un applauso alla fotografia, che meravigliosamente riproduce la luce, quella luce che rende meravigliosi i quadri di Vermeer. Degni di menzione sono l’ottima ricostruzione della cittadina olandese di Delft, negli interni così come negli esterni, e i bellissimi costumi. Meravigliosa anche la ricostruzione dello studio di Vermeer, che segue alla lettera i dettagli che sono visibili nei suoi quadri, dalle finestre al clavicordo usato in vari quadri.

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Storie di ordinaria follia

Tratto dall’omonimo libro di Charles Bukowski, che io ho molto amato, il film è un tantino deludente. Favoloso nella parte poetica che il grande Bukowski mette in ogni suo racconto, manca invece del rovescio della medaglia, la fame, l’alcolismo, i soldi guadagnati giocati ai cavalli, alla base della vita sciagurata e sregolata della scrittore.
L’idea di base dovrebbe essere il male di vivere, fortemente radicato negli scritti di Bukowski, che passa da una bottiglia all’altra e da una donna all’altra, che tocca il fondo del barile e ogni volta, miracolosamente, si rialza.