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La festa di Orfeo – Javier Márquez Sánchez

“Cos’è questa fête de..?”, chiese Cushing, scusandosi per il pessimo francese. “Un libro sul satanismo o qualcosa del genere?”
“E’ molto di più, signor Cushing”

Ecco cosa succede quando il reale si intreccia con la fantasia, ed entrambi si intrecciano con l’orrore. Succede che ne viene fuori un libro bello, fruibile, ricco di citazioni, e spaventoso. Protagonisti una pellicola dalle origini demoniache, un ispettore di Scotland Yard specializzato in casi “particolari” e un attore.

Sulle prime il suo nome non mi ha detto molto (ma del resto con i nomi degli attori non sono mai stata un fenomeno), ma leggendo solo qualche capitolo del libro ho capito: l’uomo di cui sto parlando è Peter Cushing, volto tra i più noti della tv e del cinema inglese a partire dagli anni ’50, divenuto celebre soprattutto come interprete del cacciatore di vampiri Abraham Van Helsing, oltre che per i ruoli del barone Victor Frankenstein e dell’investigatore Sherlock Holmes.

Peter Cushing nel ruolo Sherlock Holmes, BBC

La storia narrata ne La festa di Orfeo si srotola su due binari paralleli che a un certo punto troveranno la loro congiunzione: da una parte abbiamo l’ispettore Carmichael e il suo collega Harry Logan, che vediamo subito in azione in una scena del crimine tra le più orribili che si possa immaginare: un intero paese nelle Lowlands è stato sterminato, gli adulti sono stati fatti a pezzi, le donne seviziate e brutalizzate… e tutto ad opera dei propri figli che, dopo la mattanza, hanno ucciso il parroco e si sono suicidati in massa con un rogo purificatore. Dall’altra, troviamo un giovane attore, Peter Cushing, a cui viene proposto dal suo agente di girare un film horror, per l’esattezza riportare sullo schermo la storia di Frankenstein con la Hammer film.

Le indagini dell’ispettore Carmichael porteranno a una strana pellicola non impressionata, ritrovata in una grotta circondata da crocefissi e oggetti sacri, che lascia dietro di sé una scia di morte. Ma sulle tracce di que­sto cor­to­me­trag­gio si muove anche un’oscura setta sata­nica, che vede coin­volti i grandi nomi del gotha bri­tan­nico, capeg­giati da un oscuro Mae­stro.

L’atmosfera “britsh” è resa perfettamente sia dalle descrizioni, che dai personaggi, che dalle ambientazioni. Márquez Sánchez ha creato un’opera che cattura, inserendo elementi quali un protagonista che è anche una figura reale insieme a personaggi di fantasia, mescolando tutto con tanto mistero, suspence e una buona dose di psicologia. E’ un libro che prende dalla prima all’ultima pagina, un horror ma anche un giallo, fatto di parti inquietanti, di indagini, di inseguimenti e di personaggi oscuri.

L’utilizzo di una pellicola maledetta è un classico nella letteratura di genere, ma in questo caso è anche una scusa che permette all’autore di giocarsi una carta a sorpresa: il libro è infatti disseminato di citazioni cinematografiche horror e non, a partire proprio dai due investigatori protagonisti (che per il loro rapporto e il loro modo di parlare assomigliano molto alla coppia Holmes – Watson, interpretata anche dallo stesso Peter Cushing), fino ai riferimenti ai film che la Hammer avrebbe girato successivamente e che rappresentano delle vere e proprie pietre miliari del genere: Dracula con Christopher Lee, La maschera di Frankenstein e i tre film dedicati a Sherlock Holmes, oltre a un’ampia serie di citazioni di film horror più o meno conosciuti (grandiosa la notazione alla fine di ogni capitolo, che offre un valido aiuto in questo senso).

Per me è stata una vera scoperta, e anche ri-scoperta del genere. Una lettura coinvolgente e in alcuni tratti spaventosa, un ottimo linguaggio, una trama articolata ma non ingarbugliata, una storia che prende dalla prima all’ultima pagina… Insomma un libro da non perdere se si ama il genere mistery horror!

Intervista con l’autore

Ho intervistato l’autore a proposito di questo libro, l’intervista la potete trovare QUI

Frasi dal libro

“Lasci perdere quello di cui si sta occupando e prepari la valigia. Lei e Logan andrete al nord, a Longtown, un paesino al confine con la Scozia”.
“E di cosa si dovrebbe occupare la polizia metropolitana di Londra al di fuori del suo territorio di competenza, signore?”
“Di niente. Non sto mandando un qualsiasi agente di Scotland Yard, ma Andrew Carmichael, ispettore specialista in stregoneria, demoni e favolette per bambini”. (capo di Scotland Yard e Carmichael)

“Non sono tipo da televisione, Harry. Mi annoio davanti a un vaso di Pandora travestito da regalo di Natale”.
“A cosa ti riferisci?”
“Un po’ di intrattenimento e dosi massicce di propaganda politica, commerciale e sociale. Se i nazisti avessero potuto fare uso di un’invenzione del genere, chissà dove saremmo adesso”.
“Non stai esagerando un po’, Andrew?”
“Non mi credi? Aspetta due o tre generazioni, e vedrai le stragi mentali che quell’aggeggio avrà provocato”. (Carmichael e Logan)

“Avete mai pensato a cosa potrebbe accadere se due più due non facesse sempre quattro? Se il bianco fosse nero e il nero bianco?” (Prof. Alberline)

Il Segnalibro

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  • Genere: ,
  • Lingua originale: Spagnolo
  • Anno pubblicazione: 2011
  • Isbn: 9788889541562
  • Casa editrice: Gargoyle Books, Collana Nuovi Incubi
  • Pagine: 292
Inghilterra, 1956. Il governo britannico e' sconcertato di fronte agli orribili delitti avvenuti in una contea alla frontiera scozzese. Del caso sono incaricati Andrew Carmichael, un ispettore di Scotland Yard specializzato in crimini 'anomali', e il suo giovane collega, il detective Harry Logan. Nello stesso tempo, una piccola casa cinematografica, la Hammer Films, ha deciso di cimentarsi nel rilancio del cinema horror producendo una innovativa versione a colori di Frankenstein. Ne sara' protagonista l’attore televisivo Peter Cushing, che viene invitato a prepararsi per la parte consultando alcuni specialisti al fine di ricercare le radici della paura umana. Le strade dei poliziotti e dell’attore finiranno per incrociarsi fatalmente lungo una pista che conduce a La fête du Monsieur Orphée, una misteriosa pellicola risalente agli anni del cinema muto, che sembra seminare una lunga, sanguinosa scia di morte e distruzione..

4 comments on “La festa di Orfeo – Javier Márquez Sánchez”

  1. “un libro bello, fruibile, ricco di citazioni, e spaventoso”, poi ci aggiungi l’atmosfera “britsh” e l’intrecciarsi di personaggi reali e immaginari… LO VOGLIO!!!!!! 🙂

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