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Atti osceni in luogo privato – Marco Missiroli

Atti osceni in luogo privato copertina

“Avevo dodici anni e un mese, mamma riempiva i piatti di cappelletti e raccontava di come l’utero sia il principio della modernità. Versò il brodo di gallina e disse – Impariamo dalla Francia con le sue ondate di suffragette che hanno liberalizzato le coscienze.
“- E i pompini.”
La crepa fu questa. Mio padre che soffiava sul cucchiaio mentre sentenziava: e i pompini.
— incipit

Io, come al solito, arrivo abbondantemente dopo la musica. Atti osceni in luogo privato è stato uno dei libri dell’anno del 2015, premio Mondello per la sezione Opera Italiana. Io, con la mia (forse non troppo) nota idiosincrasia non solo per la musica, ma anche per la letteratura italiana contemporanea, l’avevo acquistato per poi lasciarlo a sedimentare giusto quei 3 anni che rendono buono anche il vino.
Di questo libro ho letto opinioni contrastanti, che vanno dall’idolatria alla stroncatura più assoluta. Io mi trovo più o meno nel mezzo, divisa tra una narrativa a dir poco entusiasmante e una storia che manca di verve.

Il romanzo è la storia della crescita erotica e sentimentale di Libero Marcel, dodicenne italiano trapiantato a Parigi, delle difficoltà che incontra nel dover affrontare la sua estraneità al mondo Parigino prima e a quello Milanese poi, della scoperta dell’autoerotismo che fa ogni ragazzino della sua età, delle conquiste amorose, dell’infatuazione per la letteratura che gli trasmetterà la sua prima vera musa erotica, Marie, che rimarrà sua grande amica e porto sicuro per tutto il romanzo.

Libero è un ragazzino comune, in quella fase della vita in cui ogni lembo di pelle, ogni sguardo, ogni fruscio del vestito o dei capelli di una donna provocano subbugli ormonali. Egli vive la sessualità come chiave della sua crescita, in un percorso fatto di masturbazioni e infatuazioni, la sua prima volta, la voglia e poi il dramma della purezza perduta, il bisogno di trovare un senso al sentimento, la necessità di sfogare gli istinti per non annegare nelle situazioni difficili.

Sebbene l’ossessione di Libero per i sentimenti della carne sia a tutti gli effetti estremamente radicata nel suo processo di crescita, quasi fino a renderla bulimica e morbosa, la cosa assolutamente straordinaria del racconto di Missiroli è che rimane lieve, riuscendo a non scadere mai nella volgarità e, sopratutto, in quel piglio pruriginoso che invece spesso accompagna questo argomento.

Ma questo non è un romanzo che parla solo di atti e pensieri “osceni”. Sotto l’aspetto carnale della vita di Libero, infatti, si nasconde altro: le amicizie, il bisogno di accettazione, la politica e, soprattutto, la letteratura. Il percorso del protagonista infatti non è scandito solo dal desiderio sessuale, ma anche dai grandi autori che lo accompagnano durante la sua crescita. Lo straniero di Camus (di cui ho parlato QUI), Il deserto dei Tartari di Buzzati, Carver, Withman sono alcuni dei personaggi che lo aiuteranno a comprendere e ad affrontare le situazioni difficili, compagni questa volta fatti non di carne, ma di carta, che come dei veri e propri amici gli terranno compagnia nel suo percorso di formazione.

I libri spostavano la mia gravità, e attuavano una legge: avevano iniziato a mettermi al mondo.

Atti osceni in luogo privato copertina

Nella mia scarsa conoscenza della letteratura italiana contemporanea, ho trovato straordinario che Missiroli abbia deciso di trattare un argomento così insolito sebbene così normale, e che sia riuscito a farlo con una leggerezza straordinaria. La strepitosa narrazione si mantiene sempre alta, interessante ma non snob, stimolante ma mai morbosa, lieve ma non superficiale.

Purtroppo però, e qui veniamo al grande tasto dolente, la storia è quello che è. Non ci sono svolte nè punti cruciali, manca il famoso percorso dell’eroe che segna la svolta nella trama. Se il realismo al romanzo può essere un punto di forza (quasi mai, nelle vite delle persone comuni, ci sono parabole che portano a importanti punti di rottura), dall’altra parte rende la storia mediocre, a tratti inconcludente, lasciando un senso di incompletezza a un impianto altrimenti egregiamente costruito.

La copertina

Erwin Blumenfeld Holy cross

In copertina campegga una fotografia di Erwin Blumenfeld “Holy Cross (in hoc signo vince)”. L’autore del libro dice di averla scelta perchè “fa parte del romanzo e perché rappresenta una piccola parte del suo spirito, quella sessualità esibita, ma mai volgare, nuda, ma mai esagerata, naturale. Nel momento stesso in cui Libero Marsell, il protagonista del libro, vede questa fotografia al Moma di New York capisce che non vuole più consumare “corpi carnali” ma desidera “corpi sentimentali”. E’ un passaggio fondamentale per lui“.
L’autore della foto, Erwin Blumenfeld, nato a Berlino nel 1897, emigrò negli Stati Uniti nel 1941, dove divenne presto un fotografo di moda di successo e ben pagato, lavorando come libero professionista per Harper’s Bazaar, Life e Vogue. Il suo lavoro fotografico mostrava l’influenza del dadaismo e del surrealismo; le sue due principali aree di interesse erano la morte e le donne. Era esperto in lavori di laboratorio e ha sperimentato tecniche fotografiche come distorsione, esposizione multipla, fotomontaggio e solarizzazione.

Il segnalibro

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Marco Missiroli

marco missiroli

Marco Missioroli nasce a Rimini il 2 febbraio 1981. Vive a Rimini fino alla maturità scientifica, trasferendosi successivamente a Bologna per iscriversi al corso in Scienze della comunicazione dell’Alma Mater Studiorum.
Il suo romanzo d’esordio, Senza coda, ha ricevuto nel 2006 il Premio Campiello Opera prima; si tratta di un’opera che racconta “di un’infanzia che si misura angosciosamente con il mondo adulto, con le sue sopraffazioni e violenze, varcando la linea d’ombra che conduce ad una pensosa maturità”. Nel 2009 vince la XXVIII edizione del Premio Comisso, il Premio Tondelli 2009 e il premio della critica Ninfa-Camarina 2010 con Bianco, il suo terzo romanzo. 3 anni dopo vince il Premio Campiello Giuria dei Letterati 2012, il premio Vigevano – Lucio Mastronardi e il premio Bergamo con Il senso dell’elefante. Nel febbraio 2015 esce il romanzo Atti osceni in luogo privato, bestseller, vincitore del Premio SuperMondello 2015 e del Premio letterario Elba.

Libri recensiti dello stesso autore:

  1. Atti osceni in luogo privato – Marco Missiroli

  • Genere: ,
  • Anno pubblicazione: 2015
  • Premio: Premio Mondello 2015
  • Isbn: 9788807031250
  • Casa editrice: Feltrinelli
  • Pagine: 256
Questa è una storia che comincia una sera a cena, quando Libero Marsell, dodicenne, intuisce come si può imparare ad amare. La famiglia si è da poco trasferita a Parigi. La madre ha iniziato a tradire il padre. Questa è la storia, raccontata in prima persona, di quel dodicenne che da allora si affaccia nel mondo guidato dalla luce cristallina del suo nome. Si muove come una sonda dentro la separazione dei genitori, dentro il grande teatro dell'immaginazione onanistica, dentro il misterioso mondo degli adulti. Misura il fascino della madre, gli orizzonti sognatori del padre, il labirinto magico della città. Avverte prima con le antenne dell'infanzia, poi con le urgenze della maturità, il generoso e confidente mondo delle donne. Le Grand Liberò, così lo chiama Marie, bibliotecaria del IV arrondissement, dispensatrice di saggezza, innamorata dei libri e della sua solitudine, è pronto a conoscere la perdita di sé nel sesso e nell'amore. Lunette lo porta sin dove arrivano, insieme alla dedizione, la gelosia e lo strazio. Quando quella passione si strappa, per Libero è tempo di cambiare. Da Parigi a Milano, dallo Straniero di Camus al Deserto dei Tartari di Buzzati, dai Deux Magots, caffè esistenzialista, all'osteria di Giorgio sui Navigli, da Lunette alle "trentun tacche" delle nuove avventure che lo conducono, come un destino di libertà, al sentimento per Anna.

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