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Tag: letteratura americana

Published in: Recensioni, Autori stranieri, Libri

Respiro – Ted Chiang

Respiro ted chiang recensione

Una fantascienza incredibilmente umana

Ciò che mi ha sempre affascinata della narrativa fantascientifica, e più ancora di quella che definirei “fantascienza antropologica”, è il poter guardare, come dal buco di una serratura, uno spaccato dei molti possibili futuri. E più questi futuri si avvicinano alla direzione scientifica, storica, tecnologica e emotiva che stiamo prendendo, e più diventa entusiasmante sondarne le possibilità e osservare cosa potremmo diventare.

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L’estate che sciolse ogni cosa – Tiffany McDaniel

Siamo sempre stati noi

Si, sono ancora qui che raccolgo i cocci, pezzi di cuore sparpagliati qua e là.
L’estate che sciolse ogni cosa è una storia di sospetto, di razzismo, di quello che la gente si può spingere a fare quando si trova davanti a ciò che non capisce. È una storia di colpevoli e di colpe, l’esplorazione di quel dolorosissimo “cosa sarebbe successo se” che si nasconde dietro al rimpianto di cose non dette.

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Horrorstör – Grady Hendrix

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Design esclusivo per animi temerari

E se vi dicessi che esiste un horror ambientato all’Ikea, STRUTTURATO come un catalogo Ikea?

In ogni coppia c’è una regola non scritta: se non sei tu quellə che odia andare all’Ikea, allora è il tuo partner.
Ma niente paura: dopo aver letto Horrostör, questa discrepanza è destinata a colmarsi. Credetemi, nessuno vorrà più entrare in quel labirinto di legno pressato, finte finestre, cuscini, asciugamani e candele a tutti i gusti più uno.

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Il profumo dell’incubo – Lisa Tuttle

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Dare forma all’incubo

Dove sei stata fino a ora, signora Tuttle, e perché questo è il tuo unico libro tradotto in Italia?
Nella foto in quarta di copertina Lisa Tuttle ha l’aria di una simpatica signora che ricorda da vicino la dolce nonnina dei cartoni animati di Titti. Dalla penna di questa eccezionale maestra del weird però non sgorgano favole, bensì perturbanti e agghiaccianti narrazioni in cui la realtà si scolla lentamente dal suo piano orizzontale per inclinarsi verso l’abisso.

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Zombie – Joyce Carol Oates

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Uno zombie tutto per sè

Quentin è un ragazzo normale. Un ragazzo normale e per bene, che studia, lavora come custode nella casa di famiglia che viene affittata a giovani studenti stranieri, va regolarmente dallo psicologo ed è amato dalla nonna. E poi si, vabbè, sta scontando due anni di libertà vigilata per aver molestato un ragazzino nero e colleziona strumenti chirurgici rubacchiati qua e là perché lui, Quentin, o Q_, come preferisce chiamarsi, ha un sogno: avere uno schiavo zombie che esaudisca i suoi più bassi desideri.

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Il giovane Holden – J. D. Salinger

Il giovane Holden recensione

Io lo so, me lo ricordo come ci si sente

Eccolo qui il giovane Holden, in piedi sul confine tra l’adolescenza e l’età adulta. Un ragazzino irritante, presuntuoso, indisponente, spocchioso. Ma anche, e soprattutto, confuso, fragile, spaventato, a volte depresso “e via dicendo”.
Cacciato dall’ennesima scuola e in attesa di tornare a casa, dove lo aspetta la ramanzina del padre, ma forse anche dei dolorosi ricordi, si aggira in una New York fumosa e affollata nella quale, però, sembra così dannatamente solo.

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Pet Sematary – Stephen King

Pet Sematary recensione

I don’t wanna be buried in a pet sematary

Un giorno imprecisato del 1989 Stephen King invita i Ramones per vedere una partita di baseball in tv. In quell’occasione regala a Dee Dee Ramone una copia di quello che lui stesso definisce il suo romanzo più terrificante. Pochi mesi dopo esce Brain Drain, e all’interno dell’album c’è una canzone dedicata proprio a quel romanzo, il cui indimenticabile ritornello “I don’t wanna be buried in a pet sematary / I don’t want to live my life again” ha fatto da imprescindibile colonna sonora a tutta la mia lettura.

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Il complotto contro l’America – Philip Roth

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L’importanza di una collezione di francobolli

Cosa sarebbe successo se…
Uno dei temi più sondati nelle ucronie fantapolitche (ovvero romanzi ambientati in un passato in cui la storia è andata diversamente dalla realtà), nasce da una terribile domanda che probabilmente tutti gli scrittori e gli storici vissuti negli anni ’40 si sono posti: cosa sarebbe successo se le potenze dell’Asse avessero vinto la Seconda Guerra Mondiale?
Su questa domanda sono imperniati, tra gli altri, Fatherland di Harris, La svastica sul sole di Philip K. Dick e, naturalmente, Il complotto contro l’America di Philip Roth.