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Published in: Autori stranieri, Libri

Storie di ordinaria follia – Charles Bukowski

Erezioni Eiaculazioni Esibizioni

★★★★½
  • Titolo originale: Erections, Ejaculations, Exhibitions and General Tales of Ordinary Madness
  • Anno: 1972
  • Isbn: 9788807808166
  • Pagine: 344
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“Rispetto alla tradizione letteraria americana si sente che Bukowski realizza uno scarto, ed è uno scarto significativo,” ha scritto Beniamino Placido su “la Repubblica”, aggiungendo: “in questa scrittura molto ‘letteraria’, ripetitiva, sostanzialmente prevedibile, Bukowski fa irruzione con una cosa nuova. La cosa nuova è lui stesso, Charles Bukowski. Lui che ha cinquant’anni (al tempo in cui scrive questi racconti, attorno al ’70), le tasche vuote, lo stomaco devastato, il sesso perennemente in furore; lui che soffre di emorragie e di insonnia; lui che ama il vecchio Hemingway; lui che passa le giornate cercando di racimolare qualche vincita alle corse dei cavalli.

Bukowski prende come un calcio allo stomaco, ma alla fine non si può non provare tenerezza per quest’uomo e i suoi racconti, che si dibattono tra necessità di sopravvivere e voglia di lasciarsi morire. Bukowski vive nella merda e ci sguazza. La potenza della sua scrittura sta nel ripudio del mondo e della persona umana, in primis la sua, della società americana e dell’ambiente poetico-letterario, troppo altolocato e snob. La sua scrittura raggiunge apici poetici incredibili per poi rituffarsi nella melma, fa ridere da far male la pancia e fa piangere, e ci avvicina a questa figura assurda e particolare che scrive di sè stessa, di quello che è e non di quello che vorrebbe essere, un poeta ubriacone con le gambe grosse, perso per il gioco d’azzardo la birra e il sesso, e nient’altro.

Trasposizioni cinematografiche

storiediordinariafolliaDalla vita di Bukowski e dalle storie raccontate in questa raccolta, Marco Ferreri ha tratto nel 1981 il film Storie di ordinaria follia, con Ben Gazzara e Ornella Muti. Tra gli altri premi, il film ha vito il David di Donatello per il miglior regista, migliore sceneggiatura, migliore fotografia e miglior montaggio.
Bukowski, riferendosi alla prima proiezione del film, scrive: “Mi recai al cinema con Linda: che impressione quando vidi il titolo. Poi una sensazione di essere in trappola: tutta quell’insopportabile gente che domandava autografi. Per fortuna uno capì e mi porse una bottiglia di whiskey. In verità ero già parecchio ubriaco. Ii film? Linda mi ha detto che alla fine della proiezione urlai “Buttatelo al cesso!”.
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