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Categoria: Autori stranieri

Published in: Autori stranieri, Libri

Lucertola – Banana Yoshimoto

Voto: 7 · Genere: Racconti

L’arte di parlar di niente, ma di parlarne bene. Sei storie sul passato e il presente, sul cambiamento, sulla solitudine, e sulla speranza.

E’ il primo libro che leggo della Yoshimoto, comprato al mercatino dell’usato per tre euro, e devo dire che il suo stile mi ha colpita anche se come dice lei stessa nel postscriptum, forse al tempo di questo libro era ancora un pò immaturo. Non è la trama delle storie che colpisce, anzi, essa è quasi inconsistente. Sono le descrizioni, gli stati d’animo, i luoghi, le sensazioni.. Meditazioni sul passato e sul presente, sulla speranza nel cambiamento di persone ferite che cercano un riscatto; malinconia e solitudine ma anche voglia di andare avanti. Forse un pò troppo malinconico per i miei gusti, ma le parole scorrono come seta sulla pelle.

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Cuore Punk – John Shirley

Potente come un calcio dato da uno stomper

John Shirley è un musicista punk. Lui il punk lo respira e lo vive come pochi altri. Ha una sua band (gli Obsession) e ha scritto i testi di alcune canzoni dei Blue Oyster Cult. Ma è anche uno scrittore, di quelli borderline, che scrivono di fantascienza estrema e tentano “di portare il lettore a dubitare della propria sanità mentale”. Queste libro raccoglie alcune delle sue storie più allucinanti e oscure, 10 folli tracce, ognuna preceduta da un commento dell’autore, che funge più o meno da colonna sonora. Nei racconti la realtà fantascientifica si mischia con una caustica critica della società: la maggior parte dei racconti è intrisa di una “violenza punk” che fa quasi sorridere e che si scaglia contro l’orgoglio nazionale, la guerra, l'”ossessione nevrotica dell’immagine mediatica”. Non è un futuro reale quello che viene costruito, ma una sorta di surrealismo che confonde immagini cyberpunk con tutta una serie di personaggi, eroi sconfitti ma coraggiosi che trovano nei suoi racconti la via del riscatto.

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Signor Malaussène – Daniel Pennac

VOTO: 8 · GENERE: Narrativa

In questo quarto libro della Saga Malaussène, o saga di Belville, dopo “Il paradiso degli orchi”, “La fata Carabina” e “La prosivendola”, Malaussène risorge ancora una volta dalla proprie ceneri, mostrandoci un Pennac all’ennesima potenza: divertente, coinvogente, delirante. E’ il Pennac che ama scrivere, e si sente, si sente leggendo ad alta voce, con le parole che riempiono la bocca. Il protagonista è ancora lui, Benjamin Malaussène, di professione capro espiatorio e sua moglie Julie, incinta dell’ennesimo futuro appartenente alla tribù Malaussène.

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Splendente come una padella – Amélie Nothomb & Kikie Crêvecoeur

VOTO: 6.5 / 7 · GENERE: Racconti

Nel primo racconto, Leggenda forse un po’ cinese , un principe circondato da troppa bellezza decide di sposare una principessa che crede orrenda.
Nel secondo, L’olandese ferroviario, un passeggiero misterioso sul treno per Bruxelles riesce a conversare in tutte le lingue del mondo.
In Di qualità migliore, un serial killer stravagante cerca il delitto perfetto, ruotando attorno alla diffusa opinione che a volte sia meglio privilegiare la qualità alla quantità.
Nel quarto ed ultimo racconto è L’esistenza di Dio, si indice un referendum europeo per stabilire, appunto, l’esistenza di Dio alle soglie del XXI secolo.

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Gang Bang – Chuck Palahniuk

VOTO: 6 · GENERE: Narrativa

Gang Bang è, per l’appunto, la storia di una gang bang organizzata per riportare alla ribalta Cassie Wright, una pornostar ormai un po’ attempata che spera di battere il record del mondo per rimanere per sempre nella storia. La storia è racconta da tre uomini che si trovano nello stanzone dietro le quinte in attesa del proprio turno e dalla coordinatrice dell’evento: il numero 137, un attore fallito che viaggia con un cagnolino di pezza sotto braccio e ingoia Viagra come fossero mentine, il numero 600, anch’esso attore porno sull’orlo del declino e storico compagno di scena della signorina Wright, il numero 72, presunto figlio di Cassie (lo so, era il colpo di scena, ma purtroppo qualcuno ha pensato bene di scriverlo sul risvolto di copertina, e comunque già a metà del libro si intuisce quale sarà la rivelazione finale), e Sheila, la coordinatrice. Idea carina, se non fosse che Palanhiuk e Palanhiuk, e il connubio piscio-sperma-popcorn-oliiperlapelle di cui sono “rivestite” tutte le narrazioni, unito a un linguaggio non proprio da educanda ogni tanto dà un pò allo stomaco.

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Tutta un’altra musica – Nick Hornby

Voto: 7 · Genere: umoristico

Questo libero me l’ha regalato mamma per natale. Dice che le piaceva la scritta che c’era sulla fascetta. E forse è il libro sbagliato per iniziare a leggere Hornby. Intendiamoci, non che sia un brutto libro, ma forse mi aspettavo qualcosa di più dopo tutti gli elogi che ho sentito su Alta Fedeltà (che tra l’altro non ho ancora letto)…

La scrittura è lineare e scorrevole, non stupisce con fuochi artificiali ma neanche annoia. La storia si srotola intorno alla vita di Duncan, che vive gran parte della sua vita alla ricerca di informazioni su Tucker Crowe, cantante idolo della sua vita scomparso dalle scene da molti anni, e di Annie, la sua compagna combattuta tra la noiosa sicurezza della vita con Duncan e cambiamenti inaspettati che la attendono dietro l’angolo…
La narrazione scorre bene, i personaggi sono interessanti, ma c’è un certo nonsochè che manca, come se fosse tutto un pò troppo piatto, o mancante di approfondimendimenti introspettivi almeno là dove la storia li richiderebbe (insomma, una che lascia il suo tipo dopo 15 anni perchè è andato a letto con un’altra non può liquidare tutto con un “prendi le tue cose e ciao”). Quà e là strappa qualche risata e comunque, in generale, è stata un lettura piacevole.

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Il delta di Venere – Anaïs Nin

Voto: 8 · Genere: Racconti erotici

Ci sono due modi di leggere “Il delta di Venere”, e – per l’amor del cielo – non condanniamo nessuno dei due.
Il primo è tutto fisico e risponde alle esigenze del corpo: non si può negare che alcuni dei racconti erotici che compongono questa antologia di Anais Nin facciano ribollire il sangue come un pentolino di acqua calda pronta per la tisanina di mezzanotte. Pur con lessico e sintassi ricercati e persino eleganti, narrazioni esplicite ed atmosfere calienti contribuiscono a suscitare sensazioni che – ahimè – la pellicola tristemente tratta da questo testo non si avvicina neppure a stimolare.
Il secondo è un piano decisamente più mentale, che finisce per dichiarare all’universo letterario intero una solida verità: è complicato immaginare come un uomo possa produrre letteratura erotica meglio di una donna, od anche solo avvicinarsi alla sincerità priva di pudicizia eppure mai volgare di una scrittrice che punta decisamente la sua attenzione sulle Emozioni. Si tromba, certo che si tromba, ma più precisamente ci si fonde nel corpo amato – per una vita o per una notte intensa – e non vi sono limiti alla passione. Persino disturbante, in alcuni tratti, in cui pare che la Nin veni di sarcasmo le richieste sempre più pressanti del “Collezionista” committente dei racconti di dedicarsi al solo sesso, tralasciando atmosfere e sensazioni.