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Published in: Cinema, Altri Film

L’esercito delle dodici scimmie

Twelve Monkeys è tratto dalla sceneggiatura di David e Janet Peoples (autori di script come Blade Runner di Ridley Scott e Gli spietati di Clint Eastwood) ed ispirato dal cortometraggio di Chris Marker La Jetée. Il film si presenta come un puzzle dai pezzi sparsi un po’ dappertutto, dove l’unica tessera di riferimento a cui il Cole dovrà aggrapparsi è la fantomatica organizzazione denominata Esercito delle dodici scimmie, coinvolta più o meno direttamente nella responsabilità dell’inizio del contagio. Pochi elementi che dovranno essere approfonditi tra un continuo andirivieni tra passato, presente e futuro che metteranno alla frusta la fragile percezione della realtà del protagonista, arrivando persino a credere di essersi immaginato tutta la vicenda e di aver vissuto l’immensa allucinazione di uno schizofrenico.

Published in: Recensioni, Autori stranieri, Libri

Delfini – Banana Yoshimoto

VOTO: 7.5 · GENERE: Narrativa

Delfini è la storia del complicato rapporto tra una scrittrice trentenne, il suo corpo, la sua gravidanza inaspettata e tutte le persone che – come tessere di un mosaico – compongono il mondo in cui vive. Problematiche abbastanza frequenti, complicate (come nel caso di Kimiko, ma non solo nel suo) dal fatto che il padre del nascituro non solo non è il compagno per così dire “ufficiale”, ma per giunta ha un’altra donna e un’esistenza che solo tangenzialmente ha sfiorato la vita della giovane scrittrice. C’è qualcosa di diverso stavolta nella sua narrazione, un senso di maggior concretezza, una consapevolezza di sé nelle frasi, nei pensieri, nel discorso, che prima non c’era.

Published in: Cinema, Film tratto da libro

La ragazza con l’orecchino di perla

Tratto dall’omonimo libro di Tracy Chevalier, a sua volta scritto per dare una storia all’enigmatico volto dipinto dipinto da Vermeer ne “La ragazza col turbante”. Delicato, ricco di silenzi intrisi di emozioni, è una pellicola che davvero merita. L’ambientazione storica è bellissima, e il mio amore per l’arte non può non sciogliersi per la passione trasmessa dal pittore nello spiegare i colori e i giochi di luci e ombre alla giovane Griet. Un applauso alla fotografia, che meravigliosamente riproduce la luce, quella luce che rende meravigliosi i quadri di Vermeer. Degni di menzione sono l’ottima ricostruzione della cittadina olandese di Delft, negli interni così come negli esterni, e i bellissimi costumi. Meravigliosa anche la ricostruzione dello studio di Vermeer, che segue alla lettera i dettagli che sono visibili nei suoi quadri, dalle finestre al clavicordo usato in vari quadri.

Published in: Cinema, Film tratto da libro

Storie di ordinaria follia

Tratto dall’omonimo libro di Charles Bukowski, che io ho molto amato, il film è un tantino deludente. Favoloso nella parte poetica che il grande Bukowski mette in ogni suo racconto, manca invece del rovescio della medaglia, la fame, l’alcolismo, i soldi guadagnati giocati ai cavalli, alla base della vita sciagurata e sregolata della scrittore.
L’idea di base dovrebbe essere il male di vivere, fortemente radicato negli scritti di Bukowski, che passa da una bottiglia all’altra e da una donna all’altra, che tocca il fondo del barile e ogni volta, miracolosamente, si rialza.

Published in: Autori stranieri, Classici, Libri

Oliver Twist – Charles Dickens

VOTO: 6 · GENERE: Narrativa per ragazzi

Che dire? Non sono un’amante delle tragedie, soprattutto quelle in cui i personaggi buoni sono buonissimi e bellissimi e quelli cattivi cattivissimi e bruttissimi. E questo è quello che accade in Oliver Twist, piccolo cucciolo bastonato sin dalla nascita, che non fa altro che ricevere botte a destra e a manca. 4 stelle per l’ambientazione, la cupezza dei bassi borghi londinesi abitati dagli scarti della società che vivono di stenti e lottano quotidianamente per un tozzo di pane.

Published in: Autori stranieri, Libri

Esercizi di stile – Raymond Queneau

VOTO: 9 · GENERE: Non-Narrativa

Un capolavoro di questo signor Raymond Queneau, un tizio di Le Havre, un indeciso che non sapeva se appassionarsi “al delirio del matematico o alla ragione del poeta”, e per sicurezza li mischiava; uno che cominciava col voler scrivere una “Enciclopedia delle scienze inesatte” (fisica evolutiva, antropologia spaziale, metabolismo storico, chirurgia morale, spropositologia, irrilevanza comparata, matenautica…) e finiva col dirigere l’Encyclopédie de la Pléiade, uno che voleva quadrare il cerchio e pure la botte, con tutta la moglie ubriaca dentro.

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Monty Python and the Holy Grail

Prima di dire qualcosa su questo film devo fare due premesse.
Premessa n° 1: il film è stato scritto, interpretato e diretto dal gruppo comico inglese dei Monty Python durante una pausa tra la terza e la quarta serie del loro popolare show sulla BBC “Monty Python’s Flying Circus”. E’ un film a bassissimo costo basato su un soggetto definito e pieno di invenzioni comiche per sopperire alla mancanza di fondi come, ad esempio, noci di cocco per imitare gli scalpiti degli zoccoli dei cavalli o un il mostro della grotta che, invece di essere reale, è  disegnato da Gilliam, uno dei registi.