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Il libro di X – Sarah Rose Etter

Il libro di X recensione

Classificazione: 4 su 5.

Ci sono 4500 diversi tipi di nodi. Di questi esistono 3800 variazioni di base. Ci sono un’infinità di modi di combinare questi nodi e le loro variazioni. In questo senso, i nodi sono come stelle.
Saremmo potute essere complicate: nodi barcaioli, a otto, a bandiera, piani, del cappuccino.
Ma i nostri nodi sono semplici: singoli. I nostri addomi si torcono dentro e fuori soltanto una volta, questi nostri corpi che si avvolgono in se stessi creando caverne buie, arrotolate come serpenti.

Cassie è nata col il corpo annodato. Un nodo semplice, piano, proprio all’altezza dello stomaco, come sua madre e sua nonna prima di lei. Un nodo che la rende strana, diversa, estranea agli altri ma soprattutto a sé stessa.

Vincitore del premio Shirley Jackson nel 2019, Il libro di X è un susseguirsi di capitoli asciutti, una prosa sperimentale, scheletrica, destrutturata e collosa che toglie il respiro, una straziante marcia nel logorio della carne che non trova pace perché non c’è pace nell’anima.
Una carne Cronenberghiana che pulsa di vita propria, che si torce, come nel nodo di Cassie, che viene estratta viva e sanguinolenta da una cava -quella dei suoi genitori-, che viene lacerata e ripudiata. Una carne che sanguina, che non dà tregua, viva, decomposta, abusata, piena di cicatrici.

La mia tristezza ha un corpo proprio come il mio. Abbiamo la stessa forma e le stesse dimensioni. Io scavo e scavo finché non c’è una buca abbastanza grande per la mia tristezza. Getto il mio corpo nel fosso e lo copro col terreno.

Nelle visioni di Cassie i corpi non sono più corpi, ma ammassi di pezzi alienati dal resto, fiumi di cosce, campi di gole da strozzare, uteri che diventano pozzi neri. Nella lacerante incapacità di sentirsi persona “integra” -donna, figlia, amante, madre- e estranea al suo stesso corpo, Cassie vive un dolore incessante che si fa catrame nelle vene, che non sembra mai trovare sfogo se non nella reiterazione stessa del dolore.

La deformità del sul grembo diviene specchio non solo del suo malessere interiore, ma di una società malata e superficiale che non è mai disposta a soffermarsi, ad ascoltare, a guardare oltre. In cui i corpi sono solo pezzi di carne che irrancidisce in fretta.

Un libro surreale e devastante che rimarrà impresso tra le mie viscere.

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  • Genere: ,
  • Titolo originale: The book of X
  • Lingua originale: Inglese
  • Anno pubblicazione: 2019
  • Premio: Shirley Jackson Awards for Novel, 2019
  • Isbn: 9788885540170
  • Casa editrice: Pidgin Edizoni
  • Traduttore: Stefano Pirone
  • Pagine: 320
Cassie è nata con il corpo annodato, così come sua madre e sua nonna prima di lei. Dall’adolescenza emarginata in paese, con la famiglia che vende la carne estratta da una cava, all’età adulta in cui cerca di mimetizzarsi nell’anonimato della città, la sua vita è caratterizzata da un costante conflitto con il proprio corpo, con gli uomini e con la società, e da un desiderio di dolcezza in un mondo ruvido e scostante. Il libro di X rappresenta una realtà di una bellezza inquietante, che estende i problemi di una donna in forme surreali e distorte, una lanterna magica che proietta immagini visionarie di fiumi di cosce, campi di gole e negozi di uomini segati a metà.

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