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Non sono stato io – Daniele Derossi

G.: «A chi facciamo il funerale?»
R.: «A te.»
G.: «Ma sei scemo, non sono morto!»
R.: «Basta che salti di sotto…»

Non sono stato io“. Ma io chi, e a fare cosa?
In bilico tra un dramma familiare e le cupe atmosfere di un isolato paesino di montagna ricco di leggende, si srotola il thriller psicologico di Daniele Derossi, una storia nera che si legge tutta d’un fiato, in un crescendo di macabri giochi, di passati taciuti e di ansie forse non del tutto infondate.

Ada ha 30 anni e un figlio, Giacomo. E’ dovuta suo malgrado battere in ritirata nel suo paese natale, Serana, 800 abitanti incastrati tra le montagne dell’Alta Val di Susa, dopo 10 anni di permanenza a Londra e la separazione dal marito pachistano Bashir.

Mentre Ada è impegnata a combattere con un passato al quale non vorrebbe tornare, il difficile rapporto con la madre e la claustrofobica vita di un piccolo paese in cui si sa tutto di tutti, Giacomo, 8 anni, fatica a fare amicizia. Viene preso in giro dai compagni di scuola per le sue origini “miste” e il suo unico amico è un misterioso bambino dai capelli rossi e dai gusti piuttosto macabri in fatto di giochi. Il loro terreno di gioco preferito è il castello diroccato sopra al paese, che leggenda vuole sia stato la prigione di un misterioso negromante dedito alle rune e a pericolosi rituali.

Mentre i due protagonisti arrancano a loro modo per farsi spazio nelle loro nuove vite, il pease viene scosso dalla scomparsa di una bambina, compagna di classe di Giacomo, e man mano che le indagini vanno avanti, i sospetti sulla sua sparizione iniziano a prendere una piega sconvolgente.

I bambini non sanno di essere crudeli.

Alla crescente ansia di Ada, troppo focalizzata su sé stessa e sui suoi drammi personali per accorgersi del repentino cambiamento di Giacomo, si alternano gli inquietanti dialoghi del figlio con il suo strano amico, secchi botta e risposta degni di una sceneggiatura horror, in un crescendo di sospetti, di allarmanti rivelazioni e di avvenimenti angoscianti.

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Non mi capitava da tanto di divorare un libro così in fretta, segno evidente di una trama che, sebbene forse non brillantissima, è molto ben costruita nella sua semplicità. I colpi di scena non sono troppi ma ben piazzati, rendendo Non sono stato io un libro estremamente coinvolgente e dal quale ci si stacca a fatica. Uno stile asciutto e senza fronzoli, capace però di mostrare in maniera chiara il complesso lato psicologico dei protagonisti e di trascinare il lettore in un crescendo di apprensione emotiva, in una spirale in cui, pagina dopo pagina, la necessità di sapere, o quantomeno di non voler credere all’evidenza, diviene sempre più forte.

Cosa si nasconde sotto i silenzi di Ada e di sua madre, e che cosa sta portando Giacomo ad essere sempre più chiuso e rabbioso?
Il finale, forse un pochino fiacco, rimane comunque perfettamente in linea con la storia ed è del tutto degno di un thriller che si divora in qualche ora. Un racconto ad alta tensione, ansiogeno ma anche tenero, macabro e brillante, sulla perdita, sul senso di colpa, sulla solitudine, e sull’elaborazione del dolore.

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Daniele Derossi

Daniele Derossi è nato a Torino. Dopo la laurea in Biologia, ha conseguito un dottorato di ricerca presso l’École Normale Supérieure di Parigi. Dal 2009 collabora con la coreografa Luigia Riva: insieme hanno creato le performance Incorpore[o], Inretita e Intempo, presentate in vari spazi espositivi e teatri europei. Nel 2013 ha pubblicato con Bompiani il suo primo romanzo, Nel cuore dell’anatomista. Vive a Londra con la moglie e i tre figli.

  • Genere:
  • Anno pubblicazione: 2019
  • Isbn: 9788831788991
  • Casa editrice: Marsilio
  • Pagine: 231
Ada, dopo la separazione dallo scienziato pachistano Bashir, lascia Londra e torna con Giacomo, suo figlio, a Serana, il paese dell'Alta Val di Susa in cui è nata. Giacomo ha otto anni, sa molte cose sugli animali e sul mondo, ma nella nuova scuola non ha amici. Tranne uno, Robi, un misterioso bambino - come pure se ne trovano in provincia - dai capelli rossi e dai giochi micidiali. Ada cerca di rifarsi una vita, ma Serana è un paese piccolo, gli abitanti sono pochi e si conoscono tutti. Così, mentre gli adulti sono impegnati a spettegolare di amanti e politica, Giacomo e il suo amico Robi si addentrano sempre più tra i boschi, fino alle rovine del castello appartenuto a un antico negromante: prima di loro, nessuno aveva mai ritrovato la porta dei sotterranei, dove si cela la minaccia che da secoli tiene sospeso il fiato degli abitanti della valle.

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